Piccole Suore della Sacra Famiglia

Le Piccole Suore della Sacra Famiglia, presenti dal 1935 nella Casa di Riposo “San Rocco” a Morbio Inferiore, esprimono la loro “prossimità” agli anziani a partire da una visione cristiana della vita che ha nel mistero dell’incarnazione la sua scaturigine.

Collaborano perché la Casa di Riposo “San Rocco” sia un luogo di umanità e di attenzione amorevole in cui offrire agli anziani una serena e familiare ospitalità, una costante vicinanza che dà sostegno e consolazione, una premurosa sollecitudine perché ogni persona trovi cure adeguate e aiuto concreto nelle situazioni fisiche e /o psichiche di debolezza e di disagio.

Vivono la quotidiana presenza operando in sinergia con le diverse figure professionali, nella condivisione di comuni strategie e modalità di relazione nei confronti degli ospiti, dei loro familiari e del contesto sociale e culturale locale.

NOTA BENE: Fino a nuovo avviso a causa pandemia l’accesso alla chiesa posta all’interno della nostra struttura non viene consentito a persone esterne alla casa di riposo.

La Casa di Riposo “San Rocco” è espressione del carisma dell’Istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia, fondato dal beato Giuseppe Nascimbeni con la collaborazione della beata Maria Domenica Mantovani.

Sacerdote della diocesi di Verona, don Giuseppe Nascimbeni (1851-1922) iniziò nel 1874 la sua missione apostolica come maestro e cooperatore dapprima a S. Pietro di Lavagno, un borgo adagiato alle pendici dei Lessini e poi, dal 1877, a Castelletto di Brenzone sul Garda, come curato cooperatore e maestro e, dal 1884, come parroco. La sua attività instancabile, incoraggiata dai vescovi card. Luigi di Canossa e mons. Bartolomeo Bacilieri, fu espressione della carità ardente che lo muoveva a “dare la vita per la salvezza anche di una sola anima”, per la gloria di Dio, nell’umiltà, nella semplicità e nella dedizione incondizionata.

Sostenuto nell’azione pastorale dalla ferma convinzione che la persona è il “capolavoro di Dio” - don Giuseppe Nascimbeni, avendo avvertito la necessità di avere delle collaboratrici nelle sue numerose attività a vantaggio del popolo che amava e voleva condurre a Dio, si rivolse insistentemente ad una quindicina di Istituti femminili per ottenere le suore, affinché lo aiutassero a “salvare anime” e, “cooperatrici dei parroci”, si dedicassero all’educazione della gioventù più abbandonata, all’assistenza degli anziani e degli infermi, alle necessità dei poveri “ritenuti i suoi padroni perché gli rubavano il cuore”.

Visto che le ricerche e gli sforzi erano risultati inutili, accolse le indicazioni del vescovo coadiutore di Verona mons. Bartolomeo Bacilieri  che gli indicò la strada con la profetica espressione: “Se nissuno ve le dà fèvele vu come volì” (Se nessuno vi dà le suore, fatele voi come volete).

Con la collaborazione di Madre Maria Domenica Mantovani (1862-1934) - che prossimamente Papa Francesco dichiarerà “santa” - il 6 novembre 1892 fondò l’Istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia, chiamate a vivere nel quotidiano il mistero di Nazareth e a testimoniare nel mondo l’incarnazione del Signore, con lo sguardo contemplativo di Francesco, il Poverello di Assisi e in fedeltà alla missione che la Chiesa loro affida.

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